finalmente un matrimonio

Il giorno del matrimonio era giunto, ed io non avevo per nulla voglia di parteciparvi, sopratutto dopo l'ultima figura fatta ad uno di essi.
Ricevetti molti gufo con l'invito e non appena la lettera giungeva nelle mie mani prontamente la bruciavo senza nemmeno accendere il fuoco, solo con il mio pensiero.
Ma nulla era valso ed ora eccomi qui. Rilegata in questa sala enorme quanto la cucina ed il mio salotto insieme ad aggiustare l'abito di Anna che sembra fare i capricci.
Se ti stessi ferma! dissi cercando di chiudere la cerniera lampo.
Il mio abito riprendeva in parte il modello di mia sorella. Scollato privo di spalline con gonna attilata sui fianchi per poi svasare al fondo. Rosso con merlature bianco titanio.
Vi erano infine delle decorazioni anch'esse bianche sotto al seno e sullo finto spacco del vestito.
I miei capelli erano raccolti in uno chignon con alcuni ciuffi lasciati liberi ai lati del viso per incorniciarlo.

Come prego? dissi a mia sorella con tono freddo inarcando un sopracciglio.
Dato che non sono in grado, vestiti da sola dissi irritata e piccata dalla sua frase.
Il mio umore era pessimo peggio delle altre volte. Mi alzai da dov'ero accovaccianta nell'intento di chiuderle il vestito e con una mano ripulii il mio.

Non mi sono mai piaciuti i matrimoni risposi secca. Mi avvicinai ad una sedia nella quale vi era posta la mia borsa, idealizzata e cucita con tessuto pregiato e raffinato. Dal suo interno tirai fuori un pacchetto di sigarette, sfilandone una ed accendendola con uno schiocco di dita.
Ma lo sai a cosa vai incontro? dissi inarcando un sopracciglio guardandola con la coda dell'occhio mentre aspiravo quel fumo forte.

La guardai mentre la sigaretta sulle mie labbra cadde sul pavimento. Entrambe le mie sopracciglie erano inarcate ed gli occhi sgranati in un'espressione scioccata e stupita.
Tu cosa? Per Salazar possibile che siete tutte gradive? Sapete o no l'esistenza delle precauzioni... dissi raccogliendo la sigaretta da terra. Mi rialzai con un gesto superbo, sistemandomi la solita ciocca che mi infastidiva Non dirmi che lo cercavi.. aggiunsi

Mi sentii sollevata dalla sua risposta anche se la cosa non mi interessava poi molto, speravo soltanto che nelle occasioni in cui sarebbe dovuta andare in missione, non mi avrebbe lasciato il marmocchio da accudire. Odiavo i bambini!
Non sono affari tuoi risposi secca continuando a fumare.